Wednesday 15 December 2010

Thursday 18 November 2010

Wednesday 25 August 2010

Yes, we can...se partiamo dalla fine

Giovanni Fontana è riuscito a scrivere in modo chiaro e comprensibile come sarà la tanto agognata pace in Medio Oriente sul Post, e ne parla sul suo blog. Ricordando ovviamente che se la fine è chiara, non lo è per niente il percorso per arrivarci, né tantomeno lo sono i tempi.

Io mi limito a ricordare quanto dicevo l'anno scorso, e cioè che fintanto che le due opinioni pubbliche ragionano sulla base di chi ha più ragione e chi sta facendo le concessioni più dolorose non ci si arriverà mai. Del resto se le mie ragioni negano alla radice le tue convinzioni più profonde, e quelle che per me son concessioni dolorose per te sono il minimo dovuto, è difficile che ci mettiamo d'accordo. Non farà differenza l'atteggiamento di Obama, né le tattiche più o meno dilatorie di Netanyahu, né la credibilità di Abu Mazen a Gaza. E' proprio la natura del conflitto che fa sì che se il dibattito parte dal percorso non arriverà mai alla pace.

Vanno invece cambiati i termini del dibattito, partendo dalla fine (quella descritta da Giovanni, più o meno) per dare un obiettivo ai leader e una speranza ai popoli, e poi negoziando un percorso che nel tempo rassicuri tutti sulla buona fede degli altri.

Se Obama, Netanyahu e Abu Mazen sapranno e vorranno farlo, c'è speranza.

Thursday 29 July 2010

Un confronto? Non ne vale la pena

Oggi l'ormai ex coordinatore del PdL Denis Verdini ha risposto ad alcune domande durante una conferenza stampa.



Ne ha già parlato in tanti, io avevo fatto qualche osservazione sullo stile delle conferenze stampa dei politici italiani qua. Oggi mi limito a dire che:

1. Sembra proprio che la giornalista non sappia di cosa sta parlando (versare? negoziare? Boh!?)
2. Il politico in questione fa di tutto fuorché rispondere alle domande (che non erano chiarissime, ma tant'è)
3. Un altro politico si permette di insultare una giornalista a male parole
4. Un altro (ex?) giornalista irrompe nel dibattito, e non certo per contribuire.

Quattro aspetti inaccettabili in un paese civile, IMHO.

Tuesday 15 June 2010

La mia generazione è preparata a un mondo nuovo

Lui lo cantava già quasi quarant'anni fa, e poi l'hanno pensato tutti, almeno una volta.

Oggi anche questo blog fa gli auguri a Francesco Guccini, insieme alla playlist de "Il Post" e ai ricordi del Mante.



Ah, l'avevo già celebrato qua, non per occasione particolare ma per passione sincera.

Saturday 12 June 2010

The future of media is right here

Pay for a pdf version of the paper edition? No way.

Pay for this?



For sure.

Wednesday 19 May 2010

10 motivi per tifare Inter sabato sera (se tifi Juve)

(in Italian, freely adapted from Mauro Zucconi's article on Il Secolo XIX)

Sabato prossimo l’Inter si gioca la finale di Champions. Di fronte a un simile strabiliante fenomeno, un tifoso juventino potrebbe finire in preda al panico e avere la tentazione di espatriare, di sacrificare all’altare del barbecue la povera nonna per scongiurare ulteriori sventure di portata apocalittica o, peggio, di gufare. Non è bene.

Ci sono invece tante valide ragioni per godersi la partita davanti alla TV sostenendo i nerazzurri, e io ne voglio suggerire almeno dieci, perché va bene la rivalità sportiva e tutto quanto, ma alla fine non bisogna dimenticare che il calcio è soprattutto un gioco.

Allora sabato sera noi tifosi bianconeri dovremo tifare Inter perché:

  1. E' una squadra italiana. Non tifare Inter solo perché in campo scenderanno undici giocatori stranieri allenati da un allenatore straniero che dice che il calcio italiano non gli piace e che in Italia non si sente a casa è solo una ridicola scusa.
  2. Con la vittoria dell’Inter saliremmo nel Ranking Uefa ed eviteremmo di perdere un posto Champions, che è importante, visto che ultimamente arriviamo settimi. Se, per ipotesi, l’Inter dovesse vincere le prossime cinque o sei Champions, alla fine potremmo tornare a giocarla anche noi, forse, giusto in tempo per essere eliminati dal Górnik Zabrze.
  3. Se lo merita. Oh, sì, che se lo meriti è fuor di dubbio, lo dico senza ironia: l’Inter è la squadra più forte in circolazione, ha battuto i neocampioni d’Inghilterra e i neocampioni di Spagna nonché campioni d’Europa e del mondo, voglio dire, è un fatto. E chi sostiene che non meriti di meritarlo per via di certe telefonate dove anche loro chiedevano questo o quell’arbitro, be’, si sbaglia, perché non c’è niente di male nel chiedere un arbitro corretto, o macchiato, o espresso, come al bar giù all’angolo, e in questo l’Inter è italiana davvero.
  4. Loro tifavano per noi nel 1997 e nel 1998 e nel 2003, me lo ricordo bene perché, dopo, anche se abbiamo perso, i tifosi interisti sfilavano per le strade suonando i clacson e sventolando le bandiere, allestendo allegri caroselli al fine di consolarci. Ah, non ci fossero stati loro a tirarmi su il morale in quelle sere così tristi!
  5. Se l’Inter vince, Mourinho se ne va al Real Madrid, e se Mourinho se ne va al Real Madrid c’è qualche possibilità che il ciclo-incubo dell’Inter finisca e, secondo i calcoli dei Maya, il prossimo ciclo-incubo dell’Inter è previsto per il 2050.
  6. Se l’Inter vince, Mourinho potrebbe anche restare per vincere la Coppa Intercontinentale, e se Mourinho resta noi ci divertiremo un mondo con le sue esilaranti battute e avremo un’altra occasione per non gufare l’Inter.
  7. I viaggi intercontinentali sono molto lunghi, specie con le nubi dei vulcani preistorici di questi tempi.
  8. Vi do un consiglio: scommettete tutto quello che avete in banca sulla vittoria dei nerazzurri e, credetemi, tiferete Inter come dei matti e scoprirete se nella vita conta di più il tifo o contano di più i soldi.
  9. Gufare non funziona, e la ragione è che quest’anno i tifosi bianconeri sono potentissimi catalizzatori di sfiga. Allora, prima che sia troppo tardi, proviamo a invertire i flussi.
  10. L’Inter che vince la Champions è un evento che nella vita di un uomo capita una volta sola, se capita. Come la cometa di Halley. Vale la pena esserci.
Nota personale: sottoscrivo in particolare i punti 1, 2, 3, 4, 5, 8 e 10. Sul punto 4, val la pena cercare su Google "Stile Inter". Per quanto riguarda invece il punto 8 ho scommesso prima di Barcellona-Inter (grazie Stefano) e non vedo l'ora della premiazione.

Friday 23 April 2010

Q.E.D.

Fini, ieri alla Direzione Nazionale del PdL:

«...sono stato oggetto di trattamenti mediatici da parte di colleghi del mondo della stampa lautamente pagati da stretti familiari del presidente del Consiglio...»
Replica immediata di Berlusconi:
«...Non parlo con il direttore del ’Giornale’ e non ho alcun modo di influire e ho convinto mio fratello a metterlo in vendita. Mi sono distinto pubblicamente dalle posizioni del Giornale...»
Il Giornale, oggi (selezione da piovonorane):
«Ossessionato».
«Ha tradito».
«Piccolo uomo».
«E’ attaccato alla cadrega».
«Ha il terrore di essere cacciato».
«Vuole la burodemocrazia».
«Si deve dimettere».
«Povero di contenuti politici e zeppo di risentimenti».
«Una storia penosa più psicoanalitica che politica».
«Un eloquio nevrotico e saltabeccante»
«Minoranza irrisoria».
«Indossava una cravatta rosa schocking che indica una smania di giovinezza».
«Insanabile infantilismo».
«Il nord è suo nemico».
«Profitta della poltrona di presidente della Camera offertagli dal centrodestra che adesso contesta».
«Vende merce avariata nel proprio basso interesse».
«Gli piace la finanza islamica».
«Laicista contro i cattolici, liberista al sud, multiculturale al nord».
«Gli ex An lo scaricano: Vattene».
«La verità è scritta sui muri del web: Fini, vojo vedè chi non te sputa in faccia».
«Se Fini preferisce la democrazia dei komunisti, si accomodi».
Vorrà dire che gli vengono tutte spontanee...!?

UPDATE 28/4: anche oggi 'La zizzania del Giornale' (da ilpost.it)

Friday 16 April 2010

Il dito o la luna?

Guardate la luna, non fatevi distrarre.

Wednesday 17 March 2010

Be inspired

I always try to remember to myself what Thomas Alva Edison famously once said...

«Genius is one percent inspiration, ninety-nine percent perspiration»
...or a slight variation I learnt just after the dot com bubble of the early 2000s
«A vision without execution is simply a hallucination»
Last Sunday two things made me realise that this may be true, but only a part of the story, and probably not even the most important one.

I watched the movie Invictus, and saw a great example of how inspiration can motivate people to address seemingly unsurmountable challenges, and succeed.



I discovered Dan Pink's session at TED 2009 (thanks to Mauro), and learnt that motivation is by far the most important driver of performance.



Quite evidently perspiration is nothing without inspiration, and execution is nothing without a vision. A fundamental caveat to the quotes mentioned earlier, and too often forgotten.

Sunday 24 January 2010

La semplice realtà

Il Sindaco di Milano Letizia Moratti ha proposto di intitolare una via a Bettino Craxi. Sono subito scoppiate le polemiche, e c'è stata una mezza marcia indietro, in attesa delle parole del Presidente della Repubblica, che ha poi detto "Su Craxi è giunta l'ora di un giudizio non acritico ma sereno".

Non acriticamente, e serenamente, cito spinoza.it:

«L'Italia deve molto a Craxi. Ma anche lui non scherza»

Thursday 7 January 2010

What's best for our daughters? Italy vs India

A few days ago, in India

Reality TV star, 11, commits suicide

[...] A few months ago, Neha’s family had pulled her out of the academy, as they wanted her to concentrate on her studies. [...]


A few months ago, in Italy (my translation)
Father sets himself on fire after daughter is not included in candidate list for elections by the center-right party

[...] Emanuela, a young psychologist currently enrolled for a Masters at Publitalia, had followed a course for wannabe European MPs. [...]


Someone's priorities have gone badly wrong...

 
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